In Luglio, quando ero ancora a Los Angeles, mi ha contattato Francesco, il papà di Mattia. Mi ha parlato di Mattia e della raccolta di opere che insieme a sua moglie Simona sta facendo per finanziare la ricerca sulla rarissima malattia che ha colpito suo figlio.
Inutile dire che appena tornato in Italia, mi sono messo all’opera, orgoglioso di poter dare un mio piccolissimo contributo a questa bella e importante iniziativa.
Copio e incollo due righe scritte sulla pagina facebook dell’associazione di Mattia (date un occhiata alla loro pagina per vedere le opere raccolte ed approfondire meglio):
“Ciao a tutti,
Siamo due genitori Francesco e Simona Fagnoni,abitiamo a Napoli e abbiamo 2 figli:Mattia e Nicolò.
Purtroppo Mattia è nato con la “Sindrome di Sandhoff”, una malattia genetica degenerativa mortale.
Stiamo creando la “Associazione Mattia Fagnoni” per poter raccogliere fondi per la ricerca di una cura contro questa malattia e fornire supporto a chi dovesse averne bisogno.
In Italia Mattia è l’unico affetto dalla Sandhoff e quindi per noi è tutto più difficile perché soprattutto dopo che gli è stata diagnosticata questa malattia è stato difficilissimo avere consigli pratici e aiuto da parte di qualcuno che conoscesse la malattia e come comportarsi.”
Il mio pezzo si chiama “KINTAROU”. In Giappone e in Cina la carpa simboleggia coraggio, predisposizione a fare grandi cose, a superare gli ostacoli.
Un antica leggenda Cinese narra di una carpa, coraggiosa e perseverante, che riuscì a risalire la cascata situata sul “Dragon Gate” (lungo il Fiume Giallo), superando ostacoli e spiriti malvagi.
Gli dei, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un dragone…cosicchè la carpa divenne in breve tempo il simbolo di chi aspirava a fare grandi cose, e che non aveva paura di affrontare le avversità.