Ho scattato queste due foto a undici anni di distanza una dall’altra. Lo stesso posto, lo stesso tavolo da disegno, undici anni di differenza. Undici anni in cui non ho mai perso di vista i miei obiettivi, perché, come devo aver già scritto da qualche parte, sono una persona estremamente insicura e pormi degli obiettivi, sia sul corto che sul lungo termine, mi da un po’ di sicurezza in più.
Undici anni fa sognavo di continuare a fare il mio lavoro, ma di farlo lavorando in proprio, e sognavo di farlo anche dal Trentino, dove amo rintanarmi appena posso. Volevo sistemare casa, e volevo fare un sacco di altre cose che avevo “messo in scaletta”. I tavoli da disegno sono la costante del mio cammino, il resto è in perenne evoluzione. Quello su cui lavoro in studio a Milano è il più vecchio. L’ho comperato quando ancora andavo a scuola, lo avevo in cameretta quando vivevo coi miei, l’ho portato con me quando ho comperato casa, e quando ho preso lo studio è stata la prima cosa che ho messo dentro. Quello di Arco ha qualche anno in meno, ed è sempre rimasto li. Ridendo e scherzando sono più di venticinque anni che poggio i gomiti tutti i giorni o quasi su queste due assi. E conto di farlo per altrettanti. Almeno.